“Rhapsody in Blue” vuole unire due mie grandi passioni: musica e pittura.
Perché Rhapsody in Blue ?
La scelta non è casuale, bensì ispirata dall’ “amore a primo ascolto” di questo brano di George Gershwin, quando avevo circa 4 anni.
Musica e disegno mi hanno sempre accompagnata imprescindibilmente e sono stati la mia àncora di salvezza nei momenti più difficili.
Elaborando particolari circostanze in tutto il mio percorso interiore fin qui svolto, è nato questo progetto che vuol essere una liaison tra canzoni ed immagini.
Perché di questo si tratta: di un legame sentimentale.
Ho deciso dunque di associare a ciascuna opera il titolo di una canzone, per me particolarmente significativa.
Breve accenno …
La rapsodia è una composizione musicale di carattere molto libero e variegato.
Non segue uno schema fisso, ma si presenta come un insieme di spunti melodici, anche molto diversi tra di loro per ritmo ed armonia, che conferisce toni quasi improvvisativi alla composizione.
Il termine è di origine greca ed indica la presentazione da parte di un rhapsodios, cantore o narratore, della parte di un poema nel corso di una narrazione epica.
“Rhapsody in Blue” di George Gershwin fonde per lo più due generi musicali, jazz e classica. La cultura musicale dalla quale egli proviene lo porta ad inserire in un genere classico le sonorità e gli arrangiamenti jazz e blues, da cui il titolo della sua più nota composizione.
Gershwin stesso dichiarò: “… la udii come una sorta di multi cromatica fantasia, un caleidoscopio musicale…”
La nota blu, o “blue note”, è una nota molto particolare che si trova nel jazz e nel blues, così come il significato dell'aggettivo inglese “blue” è legato sia al colore blu che ad un senso di nostalgia e tristezza tipico della musica afro-americana che si è poi sviluppata nelle sonorità utilizzate dallo stesso Gershwin nelle sue composizioni.
Perché Rhapsody in Blue ?
La scelta non è casuale, bensì ispirata dall’ “amore a primo ascolto” di questo brano di George Gershwin, quando avevo circa 4 anni.
Musica e disegno mi hanno sempre accompagnata imprescindibilmente e sono stati la mia àncora di salvezza nei momenti più difficili.
Elaborando particolari circostanze in tutto il mio percorso interiore fin qui svolto, è nato questo progetto che vuol essere una liaison tra canzoni ed immagini.
Perché di questo si tratta: di un legame sentimentale.
Ho deciso dunque di associare a ciascuna opera il titolo di una canzone, per me particolarmente significativa.
Breve accenno …
La rapsodia è una composizione musicale di carattere molto libero e variegato.
Non segue uno schema fisso, ma si presenta come un insieme di spunti melodici, anche molto diversi tra di loro per ritmo ed armonia, che conferisce toni quasi improvvisativi alla composizione.
Il termine è di origine greca ed indica la presentazione da parte di un rhapsodios, cantore o narratore, della parte di un poema nel corso di una narrazione epica.
“Rhapsody in Blue” di George Gershwin fonde per lo più due generi musicali, jazz e classica. La cultura musicale dalla quale egli proviene lo porta ad inserire in un genere classico le sonorità e gli arrangiamenti jazz e blues, da cui il titolo della sua più nota composizione.
Gershwin stesso dichiarò: “… la udii come una sorta di multi cromatica fantasia, un caleidoscopio musicale…”
La nota blu, o “blue note”, è una nota molto particolare che si trova nel jazz e nel blues, così come il significato dell'aggettivo inglese “blue” è legato sia al colore blu che ad un senso di nostalgia e tristezza tipico della musica afro-americana che si è poi sviluppata nelle sonorità utilizzate dallo stesso Gershwin nelle sue composizioni.
Walking in my shoes
I miei sandaletti rossi quando avevo due anni, già consunti, ma ancora appartenenti ad un tempo in cui era sconosciuta la strada che avrei dovuto percorrere ad oggi.
Qui sono rappresentate sopra una vecchia damiera in legno, come una partita da giocare in un indefinito spazio, in un indefinito tempo.
Tante le partite che sono state poi giocate, alcune vinte, altre perdute.
“but before you come to any conclusions, try walking in my shoes” ovvero “prima di trarre conclusioni, cerca di metterti nei miei panni”.
(il titolo è un brano dei Depeche Mode tratto dall’album “Songs of Faith and Devotion” pubblicato nel 1993)
Acrilico su pannello di legno osb 44 cm X 44 cm
2015
I miei sandaletti rossi quando avevo due anni, già consunti, ma ancora appartenenti ad un tempo in cui era sconosciuta la strada che avrei dovuto percorrere ad oggi.
Qui sono rappresentate sopra una vecchia damiera in legno, come una partita da giocare in un indefinito spazio, in un indefinito tempo.
Tante le partite che sono state poi giocate, alcune vinte, altre perdute.
“but before you come to any conclusions, try walking in my shoes” ovvero “prima di trarre conclusioni, cerca di metterti nei miei panni”.
(il titolo è un brano dei Depeche Mode tratto dall’album “Songs of Faith and Devotion” pubblicato nel 1993)
Acrilico su pannello di legno osb 44 cm X 44 cm
2015
I just called to say I love you
Il telefono appartenuto ai miei nonni nella loro casa a Milano, in Corso Lodi 3.
Questo apparecchio ormai secolare è stato il loro mezzo di comunicazione con il mondo fino ai primissimi anni del secondo millennio.
Quello stesso telefono nero in bachelite della Siemens che per più di cinquant’anni ha unito voci e condiviso emozioni, specialmente tra me e loro.
Qui raffigurato in un surreale tentativo di comporre di nuovo quel numero, rimasto ancora scritto a mano da mio nonno sulla targhetta.
La cornetta sollevata nel desiderio di voler dire ancora tante cose, di sentire ancora una volta la loro voce … dall’altra parte di un filo che non è più collegato a nessuna presa reale.
(il titolo è un brano di Stevie Wonder tratto dall’album “The Woman in Red” pubblicato nel 1984)
Acrilico su pannello di legno osb 50 cm X 40 cm - 2015
Greatest Love of All Personale omaggio a Whitney Houston e ad uno dei brani da lei re-interpretato che ritengo personalmente essere molto legato al mio pensiero. Crescendo si dimentica di come siamo stati e chi è genitore spesso non lo ricorda nemmeno più con i propri figli. La prima strofa del brano riassume, almeno per me, questo concetto. I believe the children are our future Teach them well and let them lead the way Show them all the beauty they possess inside Give them a sense of pride to make it easier Let the children's laughter remind us how we used to be Credo che i bambini siano il nostro futuro educateli bene e lasciate loro aprirsi la strada mostrate loro tutta la bellezza che hanno dentro date loro il senso dell'onore che faciliti le cose lasciate che le risate dei bambini ci ricordino di come eravamo (il titolo è un brano musicale scritto nel 1977 originariamente interpretato da George Benson, ripreso nel 1986 da Whitney Houston.) Acrilico su pannello di legno osb 44 cm X 27 cm 2014 |
Rhapsody in Blue
Opera nata anche come introduttiva o, stando in tema, per dare il “La” a questo omonimo progetto. Le mie mani mentre premono sui tasti nell’intento di suonare il brano in questione su un vecchio pianoforte verticale, un H. Lubitz, Berlin. Oltre ad essere una passione sempre viva quella per la musica, che si lega indissolubilmente a quella per la pittura, è al contempo un sogno mai completato: imparare a suonare inseguendo meglio lo studio di questo, o altro strumento musicale. Rimane in me una sorta di dono che è al contempo sia una dote che un cruccio: quello di avere un pizzico di “orecchio” musicale. Dote perché è bello saper riconoscere un po’ la musica , cruccio perché non è abbastanza per riuscire a leggerla da uno spartito. Mi accontento perciò di strimpellare di tanto in tanto qualcosa, un po’ così … come viene. (il titolo è un brano di George Gershwin, presentato inizialmente il 12 febbraio del 1924 all'Aeolian Hall di New York.) Acrilico su pannello di legno osb 45 cm X 35 cm 2016 |
Lost in the supermarket
In quest’opera vi è rappresentato un tentativo di scuotere il singolo consumatore. L’assuefazione a quei marchi, o logo, che si sono sviluppati nel corso dei decenni adeguandosi ai tempi e che a volte riconosciamo comunque immediatamente, anche se solo accennati , ad esempio su una felpa od una scarpa sportiva. Quanto siamo stati ipnotizzati da tutto questo ? Osserviamo davvero attentamente ? “I’m all lost in the supermarket, I can no longer shop happily, I came in here for that special offer … a guaranteed personality” “Sono totalmente perso nel supermercato, non riesco a lungo a fare acquisti serenamente, sono entrato per quell’offerta speciale … una personalità garantita”. Il testo di questo brano dei Clash, scritto da Joe Strummer e Mick Jones, parlava già nel 1979 di consumismo e di denuncia contro una parte di quelle aziende che dall’alto del loro potere imprenditoriale assorbiva ed alienava una restante fetta di società. Imponenti ipermercati e centri commerciali dove la gente ancora oggi si lascia inghiottire e viene ipnotizzata dai lunghi corridoi ridondanti di prodotti e offerte di ogni genere, perdendo il contatto con la realtà e con tutto ciò che dietro la maggior parte di questi grandi colossi purtroppo spesso si cela. (il titolo è un brano dei Clash tratto dall’album “London Calling” pubblicato nel 1979) Acrilico su pannello in legno compensato 82 cm X 88 cm 2015 |
The future is unwritten
Uno scenario surreale dove gli orologi possono non avere le lancette oppure non segnare l’ora, ma volare via in una dimensione sconosciuta così come è sconosciuto il futuro. Dedicato ad una delle frasi più celebri di Joe Strummer (leader della band The Clash) Acrilico su tela 40 cm X 40 cm 2016 |
Tomorrow people
Cosa ne sarebbe stato ad esempio di Steve Jobs se Thomas Edison non fosse esistito? Cosa sarebbe oggi il mondo senza una lampadina? Senza corrente elettrica? Senza determinate applicazioni informatiche? Migliore? Peggiore? “Tomorrow people, where is your past ?” “Gente di domani, dov’è il vostro passato ?” Thomas Edison e Steve Jobs: due personaggi nati in epoche differenti. Forse con gli stessi obiettivi: inventare qualcosa che - ci piaccia o meno - utilizziamo quotidianamente. (il titolo è un brano di Ziggy Marley, tratto dall’album “Conscious party” pubblicato nel 1988) Acrilico su pannello di legno osb diametro 33 cm 2016 |
Redemption Song
Opera dedicata contemporaneamente a tre leggende della musica, tanto differenti così quanto paradossalmente simili tra loro. Johnny Cash e Joe Strummer incisero questo brano di Bob Marley il quale venne successivamente inserito nel box set "Unearthed" di Cash, così come nell'album "Streetcore" di Joe Strummer & the Mescaleros, entrambi pubblicati postumi. Il resto è storia. Avrei da scrivere molto in merito. Non basterebbe lo spazio a disposizione. Lascio a parlare sia l'emozione incontenibile che mi ha trasmesso questo ritratto nell'eseguirlo, forse l'unica fotografia esistente scattata a Cash e Strummer insieme. (il titolo è un brano di Bob Marley, tratto dall’album “Uprising” pubblicato nel 1980) Grafite ed acrilico su pannello telato 40 cm X 50 cm 2021 |